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Noi leggiamo la Parola di Dio semplicemente per stare con lui, per ascoltare la sua voce: la Lectio divina è un incontro personale con Dio, un’esperienza di Dio, in essa avviene una comunione di vita con Dio, perché possiamo incontrarlo e sperimentarlo come il “Signore” della nostra vita. Che cos’è la Lectio Divina, la portata vera di questa espressione che, non a caso, è rimasta latina, in effetti è un po’ intraducibile. È a questa condizione che Dio si fa presente, rivela il suo cuore, quasi lo confonde con il nostro in una forte esperienza che ci matura e ci rende sempre più intelligibile la Scrittura nel suo messaggio più profondo. Quale?” Andiamo a cercare questi riferimenti, li confrontiamo con il testo che abbiamo davanti, notiamo le somiglianze e le differenze. 4In lei era vita, e la vita era la luce degli uomini. Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura non come parola del passato, ma come Parola di Dio che si rivolge anche a noi e cercare di capire che cosa il Signore voglia dire a noi. Nella Lectio divina la Scrittura commenta la Scrittura. Molti monaci si oppongono a questo, sostenendo che la lectio è individuale e tale deve rimanere altrimenti diventa celebrazione della Parola, festoso ascolto collettivo. E’ opportuno, però, chiarire la finalità di questo momento. Card. In preparazione del nostro viaggio nella Parola di Dio con il metodo della Lectio divina vediamo cos’è e come si fa. In questi anni, però, accanto agli enormi vantaggi che ci sono venuti dalla riscoperta di questo metodo, mi pare di aver notato due grossi rischi. Quali messaggi e valori mi comunica, attraverso i dati che ho evidenziato?” Si tratta di raccoglierci e chiedere al Signore: «Cosa dici a me con queste tue parole?». Come fare una lectio divina autogestita. Lectio. Quale? La lectio divina non è quindi una lettura che procede solo dalla Bibbia al credente, ma anche al contrario, perché influisce nel trasformare la vita di coloro che vengono toccati da quanto leggono. Alla voce di Dio che ci ha interpellati nella lectio e meditatio, rispondiamo con la preghiera, cioè trasformiamo in preghiera quello che abbiamo meditato. Scopriremo che la Scrittura, alternativamente, ci condurrà a esprimere le varie finalità della preghiera: l’adorazione, la lode, il rendimento di grazie, la preghiera di perdono, la richiesta di grazie per noi, l’intercessione per gli altri, ma sempre con lo spirito suggerito dal testo. Allora con l’applicazione del testo a sé e di sé al testo inizia il dialogo e l’interazione tra il credente e la parola ascoltata. è essenziale per la vita di ogni Cristiano. 1 14. “Cerchiamo Colui che ci cerca”: contemplare è sentirsi raggiunti e amati da Dio; è guardare a se stessi, a tutti e a tutto con lo sguardo di Dio, con il suo stesso sguardo di Padre e non con il nostro occhio umano; è avere “la mente e il pensiero di Cristo” (1Cor 2,16). Lc 24, 27 Introduzione "Nelle nostre società post-moderne, sempre più vissute come folla di solitudini, l'attesa della Parola è divenuta il bisogno vitale di non essere soli, l'urgenza di venire La Parola universale. La Lectio divina è una “pedagogia” per la lettura della Bibbia. Gv 1,14: La Parola si fece carne. Toggle search field. Di lui sappiamo solo che nel 1173 era già monaco con responsabilità e che nello stesso anno, o in quello successivo, fu eletto nono priore della Grande Certosa, dove morì nel 1188. E’ il momento del colloquio intimo tra Dio e il credente, del. La Lectio è una delle priorità pastorali che Giovanni Paolo II ha indicato alla Chiesa all’inizio di questo terzo millennio: Dobbiamo richiamare anche l’invito di Benedetto XVI: . Ad essa i singoli e le comunità ricorrono ormai in larga misura, e tra gli stessi laici sono tanti che vi si dedicano anche con l’aiuto prezioso di studi teologici e biblici. E’ un momento impegnativo ma necessario, da cui dipende anche l’esito degli altri passaggi del percorso. E’ lo Spirito Santo che crea “simpatia” tra la Parola di vita, i fratelli, le sorelle e, attraverso ciascuno, la comunità. La lectio divina (Enzo Bianchi) «È necessario che l'ascolto della Parola diventi un incontro vitale, nell'antica e sempre valida tradizione della lectio divina che fa cogliere nel testo biblico la Parola viva che interpella, orienta, plasma l'esistenza» (Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, 39). 3) Struttura della Lectio divina. ************************************************************************************************. La Lectio divina è un cammino di unificazione della nostra persona e della nostra vita intorno “alla sola cosa di cui c’è bisogno” (Lc 10,42). Di lui sappiamo solo che nel 1173 era già monaco con responsabilità e che nello stesso anno, o in quello successivo, fu eletto nono priore della Grande Certosa, dove morì nel 1188. Mentre leggete siate sicuri di stare anche ascoltando, mentre vi muovete con calma attraverso le parole di Dio. Quindi, applica tutto il testo a te”. . E l’ascolto si fa dono d’amore: la Vergine dell’annunciazione va da Elisabetta a soccorrerla nella sua necessità. 03043 Cassino (Fr), Italy, Centralino:  +39 0776311529email: info@abbaziamontecassino.orgPosta certificata:  montecassino@pec.it, Per contatti con la stampa o informazioni su eventi, Cell. E’ l’intuizione che, al di là delle parole, dei segni, del fatto biblico, delle cose capite, dei valori emersi, c’è qualcosa di più, c’è un orizzonte immenso. Ancora), A questo punto, la contemplazione è qualcosa di molto semplice. Il sentire la voce di una persona amata dona gioia anche al di là del contenuto delle parole e della loro comprensione” (Lectio divina e vita religiosa, p. 13). Il secondo rischio, a mio avviso, è originato dal fatto che qualche autore spirituale moderno ha aggiunto altri passaggi/momenti ai quattro tradizionali, rendendo il metodo eccessivamente complesso. E’ il contemplare agendo, in cui il cuore, toccato dalla presenza di Cristo, si chiede: . Si chiama “divina”, non soltanto perché i testi che leggiamo contengono ciò che Dio dice, ma anche perché è una lettura che si fa in due: chi legge, da una parte e lo Spirito del Risorto, dall’altra. In Gesù, il Padre tutto ci ha detto e ci ha dato. Dice s. Girolamo: “Ignorare le Scritture è ignorare Cristo”. Potreste rendervi conto che i vostri pensieri divaghino nei ricordi o nelle preoccupazioni e distrazioni del momento, ma fa parte del processo: siete voi che state offrendo i vostri pensieri, le vostre idee, la vostra mente a Dio e questo per contro è Dio che vi sta parlando e ascoltando. La collatio, dal latino “colligere” = raccogliere: è l’unico passaggio supplementare e integrativo alla Lectio, quando si svolge in forma comunitaria. E la lectio ne è emersa come una grande tradizione antica poi andata perduta oppure è stata trasformata in una lectio spiritualis, che voleva dire: letture bibliche di sentimenti, pie elucubrazioni, introspezione psicologica e meno l’esposizione alla verità della Parola, che è fatta dalla presenza di Dio, che parla ed elabora con te una vita e non si limita a proporti delle storielle. Sottolineo ancora una verità fondamentale, a mio avviso. “Cosa possiamo imparare da San Girolamo? © Ordine dei Predicatori Provincia San Domenico in Italia. Quello di Guigo è un metodo che ha aiutato tanti cristiani a pregare con la Bibbia e a fare concretamente la Lectio Divina. 3Tutte le cose avvennero per mezzo di Lei, e senza di lei nessuna cosa avvenne. Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. La contemplatio non è astratta: comporta sempre l’azione. Lectio Divina viene sempre sottintesa come ordinata, implicitamente o esplicitamente, alla Sacra Liturgia. , di riposare in lui, di amarlo, di accogliere il suo amore per noi. Il fratello/la sorella è una persona con cui condivido un progetto di salvezza. Certamente, come ogni cammino di vita spirituale ha le sue fatiche e, alcune volte, soprattutto quando sperimentiamo qualche forma di aridità spirituale, potremmo anche essere tentati di abbandonarlo. “Quando leggi la Parola di Dio, bisogna che ricordi di dirti senza interruzione: è a me che si rivolge, è di me che si tratta. Rosario O.C.D., “In ascolto di Dio”, Ed. Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva. anno A 14 gennaio 2017 PADRE INNOCENZO GARGANO OSB Cam. ... Cos’è la Lectio Divina, come si fa? Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva. E’ importante questa ricerca per capire il significato corretto del testo e non “uscire dal seminato”. Il terzo momento è l’oratio, la preghiera. Dapprima scegliete un testo su cui concentrarvi. Donna dell’ascolto, Maria si presenta nella visitazione come Madre dell’Amore: . San Benedetto, attribuiva alla Lectio Divina, assieme al Lavoro Manuale e al Lavoro Liturgico ( i divini servizi ) l'essenzialità della giornata monastica. La pratichiamo, quindi, ogni giorno, per acquistarne un soave e vivissimo affetto e allo scopo d’imparare la sovreminente scienza di Gesù Cristo. Successivamente, è importante prolungare questa raccolta di dati, cercando di ricordare dei brani simili della Bibbia, o di cercarli con l’aiuto delle note in fondo pagina o dei paralleli, normalmente citati in margine. E’ l’atteggiamento del giovane Samuele: «Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta» (1Sam 3,10). Lectio Divina dicembre 2020 . La sua beatitudine è aver ascoltato e creduto alla Parola dell’Eterno: Ma per non cadere nell’individualismo dobbiamo tener presente che la Parola di Dio ci è data proprio per costruire comunione, per unirci nella verità nel nostro cammino verso Dio. Non dobbiamo dimenticare che la Lectio è un itinerario di tutta la vita e, come ogni esperienza spirituale, va affidata, prima di tutto, alla forza, alla grazia e alla misericordia di Dio. Siamo abili a scappare da noi stessi, a “lasciar correre” pur di evitare qualcosa che ci dà fastidio, così come siamo molto accorti a giustificare i nostri comportamenti, per non cambiare abitudini. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. 2Questa era nel principio verso Dio. la Parola di Dio ha ritrovato la sua centralità nella vita della Chiesa. Lectio Divina della IV DOMENICA DI AVVENTO / B con P. Paolino Saia LETTURE: 2 Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88; Rm 16,25-27; Lc 1,26-38 Questi verbi, però, non esprimono anzitutto il conoscere come funzione intellettuale, o il vedere e l’ascoltare come azioni materiali, ma piuttosto come attività del cuore e della vita: si “conosce” Dio con il cuore, lo si sperimenta con la vita. La sua finalità è di “mettere luce” in noi stessi, fare verità in noi. Chiamandoci alla contemplazione, il Signore ci fa, quindi, un dono, ci offre un privilegio… perché dentro di noi c’è un’esigenza insopprimibile di contemplazione” (p. Anastasio del ss. Una volta che sarete in silenzio e concentrati, potrete cominciare a leggere con intenzione il testo che avrete scelto. Basta guardare: aprirsi alla luce della Parola; guardare con ammirazione: che è l’estasi davanti al bello e al buono; con occhio semplice, con lo sguardo trasparente che si apre trasognato sulla realtà, ne gioisce e ne coglie la novità; nel silenzio che è il clima delle grandi comunicazioni e delle intuizioni più forti. E’ l’intuizione del Regno di Dio dentro di noi, è la certezza di essere stati “toccati” dalla grazia divina. In Gesù, il Padre tutto ci ha detto e ci ha dato. Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di. Nella Parola la Chiesa trova “l’annuncio della sua identità, la grazia della sua conversione, il mandato della sua missione, la fonte della sua profezia, la ragione della sua speranza” (Sinodo 2008, Instrumentum Laboris, 12).

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