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anello val tartano

al passo di Tartano, segnalato da una evidente croce (m. 2108). Per fare questo dobbiamo passare dalla val di Lemma alla val Budria. Escursione in Valtellina al ponte tibetano più alto d’Europa In Val Tartano, una valle laterale della Valtellina sopra Morbegno, si trova il Ponte nel Cielo: un ponte tibetano alto 140 metri, lungo poco più di 200, che collega Campo Tartano a Frasnino, due località a … Anello Storico per pensionati Crostata innovata per Eleonora In Val di Mello Ottobre nei Cech Anello Chempo-Poira Dalla Val Fabiòlo alla Val Tartano Una casa nei Cech (12) -ciao alla stanza delle femmine!-Una casa nei Cech Il bàit era diffuso in val Tartano e nelle valli del Bitto e del Lesina; a volte era a due posti. (m. 1140), dalla quale risaliamo all'automobile percorrendo una strada asfaltata. Lascio a lei la scelta, decide per il giro che dalla località di Arale in Val Tartano ci porterà ci indicano il sentiero che scende alla Casera di Lemma alta (m. 1986, sul CARTE DEL PERCORSO SULLA BASE DI GOOGLE-EARTH, Copyright © 2003 - 2021 Massimo Dei Cas La riproduzione della pagina o di sue parti è consentita previa indicazione della fonte e dell'autore (m. 2095), su una traccia di sentiero che parte dal lato occidentale del non solo l'alta val Lunga, con una bella visione sinottica dei laghi Grande Poco Prima del ponte, però, il sentiero, diventato ampia mulattiera lastricata, Il pascolo non è infatti ricco e, se il bestiame fosse lasciato libero, finirebbe con l’esaurirsi anzitempo. e di Sopra (vedi foto a sinistra), ma anche tutta l'alta val di Lemma, nella cominciamo a salire prima di raggiungere le baite, Qui c’è un’altra chiesa dedicata a S. Antonio Abate con il battistero in disuso così che bisogna asportarlo. Scendiamo prendendo leggermente a sinistra (nord-est), su debole traccia, passando per il rudere di quota 2225 m. e raggiungendo la baita di Vallocci alta (m. 2057). Poi il terzo strappo, al termine del quale attraversiamo una brevissima macchia di larici, uscendo in vista della cascata del torrente Tartano, più in alto, di fronte a noi. Un’escursione in Val Lunga fino a tre bacini alpini e picnic con salumi Menatti Andiamo alla scoperta dei laghi di Porcile, tre graziosi laghetti alpini che si affacciano sui pianori della Val Lunga, una delle vallate che caratterizza il paesaggio della Val Tartano. Vero è che il soprannome degli abitanti della frazione era “Tetuu”, che vale “grandi bevitori”. Qui, in Val Lunga, sono rimaste tracce ed attestazioni dell’antico legame con il versante orobico bergamasco, cioè con Foppolo e Cambrembo. Alla seconda baita pieghiamo leggermente a destra, seguendo il sentiero che scavalca un vallone e si approssima ad uno sperone che divide in due rami la parte alta della Val Cogola. Lasciamo alla nostra destra, ad una certa distanza, il baitone dell’alpe, portandoci al caratteristico doppio terzetto sfalsato delle baite della Casera del Gerlo (m. 1897). Il problema, casomai, è nella discesa, perché solo qualche ometto aiuta, mentre la fascia di ontani è piuttosto disorientante (un tempo vi erano segnavia rosso-bianco-rossi, ora pressoché scomparsi). Proseguiamo diritti, verso nord, seguendo il sentierino che taglia il versante che scende ad est della cima Vallocci, segnato da tre valloncelli. Sul lato opposto, piega a sinistra, risale per un tratto il dosso, fino ad intercettare un sentiero più marcato che proviene da sinistra (dalle baite della Corna, m. 1785, a monte delle due baite di quota 1699: volendo, possiamo anche scegliere, quindi, di salire, per prati, a vista, dalle due baite a quelle della Corna, stando a sinistra di una macchia di larici, per poi imboccare questo sentiero che parte sul loro lato di destra). Il pizzo Pruna, insignificante dal versante di salita è invece imponente visto da campo Tartano e offre un panorama di primo ordine sulla bassa Valtellina e sulle montagne della Val Masino. Pila di Tartano 27-9-1985”. 116. Esso era utilizzato nel caso in cui la permanenza dei pastori in una certa parte dell’alpeggio superava i 5-6 giorni. un ultimo sforzo e saliamo anche al terzo dei laghi, il lago di Sopra La pista, che ora ha fondo in cemento, prosegue verso l’interno della valle e porta ai nuclei vicini di Pra di Ules (m. 1490) e di Arale (m. 1485), posti allo sbocco della Val Comunello o Cuminello. (Massimo Dei Cas, www.paesidivaltellina.it), Copyright © 2003 - 2021 Massimo Dei Cas Designed by David Kohout, Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti), GIORNATA UNICA: La Pila-Arale -Val Dordonella-Passo di Dordonella-Baita Vallocci Alta-Valle della Matta-Val Boninvento-Valle e bocchetta di Cogola-Casera del Gerlo-La Pila, PRIMA GIORNATA: La Pila-Arale -Val Dordonella-Passo di Dordonella-Baita Vallocci Alta-Rifugio Casera di Dordona, SECONDA GIORNATA: Rifugio Casera di Dordona-Baita Vallocci Alta-Valle della Matta-Val Boninvento-Valle e bocchetta di Cogola-Casera del Gerlo-La Pila, SINTESI. L’origine stessa dei fondatori di diverse contrade di Val Lunga era bergamasca. quale dobbiamo scendere. su un ponte il torrente che scende dalla val Dordona. all'alpe di Sona di Sopra, ma quello che scende leggermente verso destra, Passiamo così per le baite isolate di quota 1900 e 2029. Qui piega a destra e comincia a traversare verso nord il circo terminale della valle, fra massi e radi pascoli, con quale saliscendi, fino a raggiungere la base del ripido canalino che adduce alla bocchetta Cogola. Esiste anche, nei luoghi più remoti a monte di Prata Camportaccio, in Val Chiavenna, un’alpe Sparavera. di inoltrarci, seguendo una strada asfaltata, nella val Lunga. Fra queste due baite ed il ponte, nel punto in cui il sentiero volge leggermente a sinistra e si interrompe un muretto alla nostra sinistra, sul limite basso dei prati, possiamo individuare, con un po’ di attenzione, la partenza di una traccia che se ne stacca sulla sinistra, risalendo i prati con un breve tratto a destra ed una diagonale a sinistra, e portando alle due baite di quota 1699 (se non troviamo la traccia, possiamo ugualmente salire, senza troppa difficoltà, a vista). L’anello dei Lupi: ecco una proposta escursionistica ricca di fascino fin dalla denominazione stessa, che rimanda alla bocchetta di Lupi, uno dei suoi snodi fondamentali. Zufahrt zum Ausgangspunkt: Giro ad anello in una zona poco frequentata della val Tartano, si segue prevalentemente il Sentiero Alfredo (CAI 163). Anello di Granito Cartografia Report News Contatti Menu Val Tartano Val Fabiolo Accesso: Sirta Dislivello: 1010 m (da 290 a 1300 m) Tempi: 5 h Difficoltà: itinerario su mulattiera e sentiero. scende a ridosso del torrente che forma alcune marmitte dei giganti seminascoste Questi a questo punto non possiamo, però, proseguire nel racconto dell'escursione senza prima presentare gli elementi di base per capire cos’è e come funziona un alpeggio. variante di cui parleremo. Dopo qualche tornante, raggiungiamo una zona battuta da slavine, e qui la traccia diventa assai incerta, ed in alcuni tratti quasi indistinguibile; non ci sono, però, problemi, perché, quando gli ontani si aprono un po', vediamo, più o meno sulla nostra verticale, la casera più bassa di Dordona (m. 1989), che possiamo raggiungere anche salendo a vista. presentazione. Superato Branzi , a poca distanza da Foppolo , a sn la strada per S.Simone , che termina al parcheggio alto (ultimo breve tratto non asfaltato, il resto pieno di buche). In ogni alpeggio il bestiame si sposta dunque quotidianamente da un bàrech all’altro, restando prevalentemente all’aperto (in pochi alpeggi sono previsti stalloni – baitùu – o tettoie aperte per il ricovero notturno o in caso di brutto tempo). Il sentiero attraversa una noiosa fascia di ontani e taglia lo sperone, traversando in piano sul lato opposto. Anche qui troviamo una baita costruita con la tecnica della cardana. di vertigine. DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE L’itinerario che andremo a percorrere (detto anello della Val Tartano), parte da Tartano, risale la Val Lunga e fa ritorno al punto di partenza scendendo prima per la Val di Lemma e poi per la Val Corta. Vi leggiamo: “In questa casa cercarono scampo Amalia e Carolina prima di essere travolte, con la sorella Caterina, la mamma Maria Bulanti e la cognata Luigia Mainetti, dalle acque furenti del Tartano la notte dal 27 al 28 settembre 1885. dal lato di sud-est del lago, al passo di Porcile (m. 2290), dal quale più rapidamente quota, oltrepassando la Prima Baita ed attraversando su questa strada, ma non sarà un percorso noioso, perché ci permette di Per raggiungerlo dobbiamo superare il vallone scavato dal ramo meridionale del torrente Dordonella, che il sentiero riattraversa, da destra a sinistra, in un tratto in cui è ben visibile e sostenuto da un muretto a secco; il problema, però, è arrivare al guado, perché prima la traccia non è sempre visibile e, nel punto in cui aggira il modesto dosso prima del vallone, è ben nascosta da una fascia di antipaticissimi ontani. Non stupisce il dosso, ma Principi e Turchi sembrano centrare poco con questi ameni prati e con le baite che si trovano a monte ed a valle della pista. poi raggiungere, seguendo i segnavia su un percorso che comincia a salire L’anello della Val Fabiolo e il Ponte Tibetano La Val Fabiolo è una perla racchiusa nelle pieghe della bassa Valtellina. Dobbiamo prestare attenzione ad una deviazione che prende a sinistra ed attraversa una nuova fascia di ontani, uscendone in vista della testata della valle. Questa struttura consiste essenzialmente nei quattro muri perimetrali e in una apertura a valle per l’accesso. e portandosi sul lato destro della valle. Il Ponte nel Cielo collega Campo Tartano e Frasnino attraverso un percorso di 234 metri posto a 140 metri di altezza sopra il torrente Tartano. Per Si tratta di un rifugio trasportabile in legno con copertura inclinata rivestita, negli esempi più recenti, in uso fino a qualche anno or sono, in lamiera. Uscito dalla selva di ontani, il sentiero procede quasi in piano verso nord. Sempre prestando attenzione a non perdere la traccia, discontinua, ci affacciamo all’alta Valle della Matta, il cui nome non rimanda allo squilibrio mentale, ma probabilmente agli ometti che vi si trovano (chiamati anche “matt”). Che ci sia una vaga allusione all’amenità del luogo che forse poteva indurre a qualche concessione edonistica di troppo? prima di raggiungere Tartano, possiamo fermarci sul ciglio della strada Dopo l'asfalto c'è un tratto in cemento, cui segue l'ultimo pezzo con fondo in ghiaia. dunque alle nostre spalle il paese: dobbiamo percorrere circa quattro chilometri leggere il racconto di questo ulteriore itinerario, apri la successiva per osservare il bello scorcio sulla valle e sul versante retico. Al termine del secondo strappo troviamo, sulla nostra sinistra, una vasca di cemento per la raccolta dell'acqua. Sul lato di sinistra ci sono alcune case, con una targa commemorativa delle 5 vittime dell’alluvione della notte fra 27 e 28 settembre del 1885. La presenza delle piante testimonia che l'alpeggio era molto utilizzato, in passato; ora vi regna la solitudine. Anello di Granito Cartografia Report News Contatti Menu Val Tartano Dosso Tacher Accesso: a Morbegno si segue la statale dello Stelvio in direzione di Sondrio fino ad imboccare la deviazione per Tartano. Alla nostra sinistra, invece, una lunga e ripida fascia di prati con alcune baite, mentre sulla destra, più in basso, vediamo la baita chiamata Bianca. Ma il panorama più bello è quello verso est, e mostra uno splendido spaccato delle cime della catena orobica centrale. Il sentiero procede verso destra e ci porta ad attraversare il ramo meridionale del torrente Dordonella, a 1800 metri circa, poco a monte rispetto ad un curioso panettone roccioso, iniziando, poi, ad inanellare una serrata serie di tornanti, che risalgono un versante dominato da ontani. Qui troviamo il tradizionale rifugio Beniamino, riconoscibile per la caratteristica facciata a diedro, ed il nuovo rifugio Il Pirata. L'anello Val Tartano-Val Madre L'anello Val Lunga - versante occidentale della Val Madre, per il passo di Dordonella e la bocchetta di Cogola SECONDA GIORNATA: Rifugio Casera di Dordona-Baita Vallocci Alta-Valle della Matta-Val Percorrendo la ss 38, dopo il viadotto sul Tartano la lasciamo per prendere a destra (per chi proviene da Milano) e poco dopo ancora a destra, imboccando la strada che dopo 12 tornanti raggiunge Campo Tartano. per quello di sinistra che ci porta, poco oltre una baita isolata (vedi La traccia prosegue verso sinistra (nord) e riattraversa anche il ramo settentrionale del torrente Dordonella, piegando poi a destra e portando alla baita della Cima (m. 2175); possiamo anche accorciare la salita risalendo direttamente il dosso erboso a monte del baitone, superando la baita isolata sopra menzionata ed affacciandoci al gradino di soglia dell’alta valle, dove, proseguendo verso nord-est, guadiamo il torrente Dordonella, attraversiamo un bàrek (il recinto di bassi muretti in pietra costruito per contenere il bestiame dopo il pascolo) utilizzando gli zapèl (porte, aperture nel muretto) e ci portiamo alla baita della Cima, che è posta proprio sotto la verticale della cima Vallocci. della val Corta; proseguendo su quella che ormai è diventata una strada In alcuni alpeggi, infine, è presente il baituu, una grande stalla per il ricovero delle mucche in caso di maltempo. Il ponte ci porta sul lato sinistro Pieghiamo quindi leggermente a destra e scendiamo alla baita di quota 1772, proseguendo verso nord-est, in direzione del margine superiore del bosco. Apri qui una fotomappa della salita alla bocchetta di Cogola. Vicino alla chiesa alcune baite mostrano la tipica struttura con parte superiore, adibita a fienile, lignea ed inferiore, adibita a stalla, in muratura. Zona solitaria, panoramica sui sottostanti Laghi di Porcile e sulla Val di Tartano in Valtellina. Il Ponte nel cielo è lungo 234 metri e sospeso a oltre 140 metri di altezza che collega i due versanti della Val Tartano in corrispondenza della frazione di Campo: una localizzazione panoramica che offre ai visitatori una vista unica sulla Nel 2018 è stato costruito in Val Tartano nella bassa valtellina il ponte tibetano più alto d’Europa. Il sentiero, molto marcato, resta basso, alla sua destra, e scende diritto fino alla sua parte bassa, proseguendo poi con qualche serpentina fra larici ed ontani, prima di prendere a destra ed attraversare il torrente del Gerlo. Questa chiesetta è, poi, una delle più pittoresche del versante orobico, posta com’è su un poggio panoramico che domina l’intera Val Lunga. Qui la lasciamo per proseguire diritti ed i mmetterci sul sentiero che, procedendo in direzione sud-sud-est, porta alla casera ed ai laghetti di Porcile (si tratta del "sentér de la Crus de Purscìl"). Sirta è posto proprio all’imbocco della val Fabiòlo. Qui ignoriamo il sentiero che va a destra e traversa all’alpe Torrenzuolo e scendiamo verso sinistra, tagliando una fascia di radi larici e portandoci presso la parte alta di una fascia di prati. sterrata, raggiungiamo in breve la località Biorca, frazione di Tartano Il vescovo Feliciano Ninguarda, nel resoconto della sua visita pastorale del 1589, scrive: “A un miglio e mezzo oltre Tartano c’è Sparavera con poche famiglie. Noi invece torniamo al lago Si tratta di una costruzione molto allungata (20-30 metri) a un solo piano, con muratura in pietrame a secco e tetto a due falde con manto di copertura in piode selvatiche (se il fronte verso valle è aperto la costruzione prende il nome di tecia)… I baituu ospitavano fino a 90 capi di bestiame. La riproduzione della pagina o di sue parti è consentita previa indicazione della fonte e dell'autore passo dobbiamo salire all'erbosa cima di Lemma (m. 2348, massima elevazione Sono disposti ad anello, su livelli diversi, a circa duecento metri di distanza l'uno dall'altro, sulle pendici meridionali del Monte Valegino (m. 2415) e occidentali della Cima Cadelle (m. 2483). Oltre il vallone, la traccia ci lascia di nuovo, ma, dopo aver piegato a destra e risalito senza difficoltà un dosso erboso (da studiare anch'esso in funzione della discesa), siamo, alfine, al bel baitone, anch'esso preceduto da una fascia di rigogliosi "lavàz". Per completare l'anello della Val di Tartano, dobbiamo saldare l'anello Val Lunga-Val Corta all'anello Val di Lemma-Val Budria. Se però siamo buoni camminatori, potremmo anche allungare di alcune ore Lasciamo, dunque il sentiero per la casera di Porcile ed imbocchiamo questo sentierino, che ci porterà in val Dordonella. A destra (sud) della prima baita un’altra traccia, poco marcata, prende a destra ed effettua una traversata, salendo gradualmente, fino ad attraversare, a quota 1750, il ramo settentrionale del torrente Dordonella. Al Nel successivo tratto con pendenza assai più dolce superiamo un secondo modesto corso d'acqua. Bene: è tempo di riprendere il cammino in direzione della casera di quota 2071, a nord-est della prima (si tratta di un bel baitone che vediamo in alto a sinistra): anche in questo caso se perdiamo la traccia (cosa non difficile, dal momento che è visibile solo a tratti), possiamo salire a vista, in diagonale, puntando al baitone e cercando di non stare troppo bassi. Per raggiungerlo dobbiamo superare il vallone scavato dal ramo meridionale del torrente Dordonella, che il sentiero riattraversa, da destra a sinistra, in un tratto in cui è ben visibile e sostenuto da un muretto a secco; il problema, però, è arrivare al guado, perché prima la traccia non è sempre visibile e, nel punto in cui aggira il modesto dosso prima del vallone, è ben nascosta da una fascia di antipaticissimi ontani. Proseguiamo fino a, Non ci portiamo al ponte, ma un buon tratto prima, nel punto in cui il sentiero volge leggermente a sinistra e si interrompe un muretto alla nostra sinistra, sul limite basso dei prati, cerchiamo a monte la partenza di una traccia che risale i prati con un breve tratto a destra ed una diagonale a sinistra, e portando alle due baite di quota 1699 (se non troviamo la traccia, possiamo ugualmente salire, senza troppa difficoltà, a vista). Proseguiamo diritti, verso nord, seguendo il sentierino che taglia il versante che scende ad est della cima Vallocci, segnato da tre valloncelli. Penultima domenica di agosto, io e mia moglie pensiamo ad un'uscita tranquilla in Valtellina. La traccia piega a sinistra (ovest) e raggiunge serpeggiando la bocchetta di Cogola (m. 2410), appena a sud del monte Seleron, dalla quale ci affacciamo di nuovo alla Val Lunga, con ottimo colpo d’occhio che raggiunge l’alto Lario. Superato un vallone raggiungiamo la baita Palà (m. 1764), sulla parte alta della valle omonima. lago e sale facilmente fra qualche roccetta. I tronchi della parte lignea, poi, sono incastrati negli angoli con la tecnica del block-bau o cardana, importata in Valtellina dai Walser. Risalite la ValBrembana sempre seguendo le indicazioni per Foppolo . Seguiamo ora il sentiero che per un buon tratto sale ripido verso ovest, fino ad un grande ometto. Strana la poca presenza della Val di Tartano all'interno di Hikr... D'accordo che il posto è remoto e che la strada, attorcigliata su di un lato della Valtellina, non aiuta, d'accordo che le dell'escursione, vedi foto sotto a destra), seguendo i segnavia su una traccia Numerose baite sono collocate sull’alpeggio in corrispondenza dei principali spostamenti. Dal passo dominiamo l’intera alta Val Madre, con il passo di Dordona alla nostra destra. meridionale (cioè da quella verso il monte), saliamo, inizialmente per Ma, come tutti i fiumi di una certa portata, quando si “veste a festa” e fa la voce grossa costringe l’uomo a misurare tutta la propria impotenza. Nella parete laterale è ricavata una apertura trapezoidale per l’accesso con sportellino in legno, mentre in testata sono ricavati due fori per l’aria e per infilarvi due lunghi bastoni per il trasporto a spalla da una sede all’altra. Accompagnati da questi mesti pensieri ci mettiamo in cammino, portandoci appena oltre l’ultima casa, dove vediamo un breve vialetto con fondo in erba, delimitato da una staccionata in legno, che introduce ad un sentierino il quale volge a sinistra e sale alle spalle delle case, sui ripidi prati del versante orientale della Val Lunga. I tre Laghi di Porcile sono situati tra il Passo di Tartano (m. 2108) ed il Passo di Porcile (m. 2290), alla testata della Val Lunga che è la diramazione verso SE della Valle di Tartano. Al di là di questa chiesa vi è il monte che divide la regione dal territorio di Bergamo.” Ed in effetti guardando a sud i due principali passi verso la bergamasca, di Porcile e di Tartano, si distinguono facilmente.

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